”E’ importante sapere che qualsiasi istituzione, organizzazione o partito politico collegato al regime di Nicolás Maduro il quale riceva da esso finanziamenti, è di conseguenza indirettamente finanziato dal traffico internazionale di stupefacenti. Diversi governi di tutto il mondo sono responsabili di tutto questo, come il regime iraniano, che contribuisce al disastro generato del regime, alla corruzione e alla criminalità in VENEZUELA”. A dichiararlo, in merito alla vicenda del presunto finanziamento di 3,5 milioni di euro al Movimento 5 Stelle, riportata dal quotidiano spagnolo Abc, è l’ambasciatore del VENEZUELA in Austria, William Dávila Valeri, sostenitore dell’ex presidente dell’Assemblea Nazionale ed auto proclamato presidente ad interim Juan Guaidò, attraverso un comunicato dell’Istituto Milton Friedman. Alla voce di Dávila Valeri si unisce quella di Mariela Magallanes, deputata all’Assemblea nazionale e rappresentante del Parlamento VENEZUELAno in Italia, per la quale, ”se, per quanto riguarda le informazioni diffuse dal quotidiano spagnolo ABC su un presunto finanziamento del Movimento 5 stelle da parte del chavismo, è giusto che siano le indagini delle autorità giudiziarie italiane a determinare la veridicità o meno del caso riportato in questa indagine giornalistica, la nostra missione politica sarà concentrata sulla necessità che l’Italia riconosca Juan Guaidò quale presidente ad interim del VENEZUELA”. “Sarebbe un passo molto importante, soprattutto a livello europeo -prosegue Magallanes – l’Italia è un Paese fondamentale per noi VENEZUELAni e le nostre reciproche relazioni storiche, politiche, culturali ed economiche sono note a tutti. È molto importante che la comunità italo-VENEZUELAna, sia quella presente in VENEZUELA sia quella che vive in Italia, possa comprendere che si stanno compiendo passi importanti, come il riconoscimento di Juan Guaidò, il che vorrebbe dire, implicitamente, riconoscere la crisi politica come quella umanitaria in corso ormai da anni nel nostro Paese”. (2) Barrios, ‘regime usa denaro cittadini VENEZUELAni per acquistare appoggi all’estero’ (Adnkronos) – Altra voce che commenta la vicenda è quella di Alessandro Bertoldi, direttore esecutivo dell’Istituto Milton Friedman: ”Come Istituto Friedman non solo chiediamo che il Movimento possa dare delle spiegazioni sia agli italiani che al Parlamento e che la magistratura possa verificare eventuali illeciti, ma continueremo, come negli ultimi anni abbiamo sempre fatto, la nostra battaglia per la verità è la libertà del VENEZUELA, e lo faremo con ancora più vigore”. “Inoltre – prosegue Bertoldi – è anche importante sapere che qualsiasi istituzione, organizzazione o partito politico collegato al regime di Nicolás Maduro e che ne riceve i finanziamenti, è, per la stessa natura di quel regime, colluso con il traffico di droga perché il regime di Maduro è, indirettamente, finanziato dal traffico di stupefacenti. E sono diversi i governi co-responsabili di tutto questo, come il regime iraniano, che contribuisce al disastro generato dal regime, alla corruzione e alla criminalità in VENEZUELA”. Williams Daniel Dávila Barrios, deputato all’Assemblea nazionale del VENEZUELA e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Milton Friedman, denuncia, invece, un fatto: ”Questo regime usurpatore corrotto usò il denaro dei cittadini VENEZUELAni per acquistare appoggi all’estero. Chavez ha insegnato a El Aisami e Maduro, criminali internazionali, dei veri banditi che lo proteggevano a farlo. Ho chiesto alla Commissione esteri dell’Assemblea nazionale del VENEZUELA di cui faccio parte di approfondire questo caso gravissimo di finanziamento illecito di un partito straniero, funzionale al regime a costruire gli appoggi internazionali utili a restare al potere, mentre il popolo VENEZUELAno era ed è nel pieno di una crisi epocale”. (3) De Grazia, ‘quella di Maduro è una narco-dittatura’ (Adnkronos) – Americo de Grazia, sempre un deputato all’Assemblea nazionale del VENEZUELA e rappresentante del Parlamento VENEZUELAno in Italia, prosegue la rassegna di dichiarazioni raccolte dall’Istituto Friedman con un paragone politico, diplomatico e internazionale: ”La notizia del finanziamento a un’organizzazione politica in Italia da parte del regime di Chavez non ci sorprende. Questa pratica illegale e criminale è iniziata con la nascita del regime stesso, nel 1999, e serve a guadagnare alleati a livello internazionale. É successo in molti Paesi che il regime di Chavez e poi di Maduro intervenisse, e pesantemente, nella politica interna di molti Paesi: penso a Argentina, Spagna, Brasile, Nicaragua, Cuba, Guatemala e anche agli Stati Uniti, quindi non è strano che sia successo anche in Italia”. “Così come deve essere chiaro, dentro la Ue e in particolare in Italia, per l’affetto che ci lega, che il traffico di droga, il petrolio e i diamanti sono spesso utilizzati dal regime VENEZUELAno per finanziare organizzazioni criminali e terroristiche come Hamas, Hezbollah e le FARC, fedeli e attivi nel sostegno al regime. Queste sono le ragioni perché molti Paesi sono legati al regime di Maduro o lo temono. Noi come VENEZUELAni dobbiamo continuare a combattere contro questa narco-dittatura e contro la corruzione che imperversa nel Paese”, conclude de Grazia. (4) (Adnkronos) – Infine, Carmen María Sivoli, deputata all’Assemblea nazionale del VENEZUELA, denuncia: ”Il VENEZUELA oggi subisce il giogo di un regime narco-terrorista usurpatore che senza pietà sottopone i cittadini VENEZUELAni alla più terribile tortura e miseria come la fame, l’assenza di assistenza medica, la mancanza di servizi di base, i loro requisiti necessari, e i diritti fondamentali. Le fasce della popolazione più vulnerabili, come i bambini e gli anziani, perdono la vita a causa della malnutrizione e delle malattie causate dalla crisi sociale”. “Questa sventura è il risultato della distruzione portata avanti da Hugo Chávez e dall’attuale dittatore Nicolás Maduro nel corso di questi 20 anni. Hanno commesso un atto criminale sottraendo allo Stato dei soldi di cui i VENEZUELAni avevano bisogno per il loro benessere e usandoli per finanziare movimenti avversi contro sistemi democratici di tutto il mondo, come nel caso dei 3,5 milioni di euro inviati per finanziare il Movimento 5 Stelle in Italia. È una violazione e un crimine internazionale che deve essere sanzionato dalla comunità internazionale”, conclude Sivoli