Roma, 17 Ottobre 2023 – Durante la sua audizione al Senato, il Direttore Generale del Friedman Institute, Dario Peirone, ha esaminato in profondità la proposta di riforma della governance europea, condividendo una serie di riflessioni che spaziano dal debito pubblico all’approccio rischioso proposto.

“La riforma proposta contiene indubbi meriti, ma è indispensabile una riflessione più accurata,” ha introdotto Peirone. “Un’area critica che emerge è la gestione del debito in un contesto economico globale e mutevole.”

Peirone ha enfatizzato l’importanza di valorizzare le singolarità di ogni nazione: “Ciascun Stato membro porta con sé una storia economica e culturale distinta. Queste diversità sono un patrimonio da preservare, non da normalizzare.”

Sull’elaborazione della riforma, Peirone ha ribadito: “È fondamentale includere nel dibattito una pluralità di voci, abbracciando le accademie, i centri di ricerca e gli esperti indipendenti. Escluderli potrebbe restringere e distortare la visione su quale dovrebbe essere la direzione dell’Europa.”

Riguardo alla questione del rating, Peirone ha aggiunto: “La scelta di ancorare la riforma al rating, in un campo già saturato da agenzie specialistiche, potrebbe risultare controproducente e portare a tensioni non necessarie.”

Il Direttore Generale ha poi introdotto un nuovo punto di riflessione: “Il cuore della proposta sembra ruotare non tanto attorno al debito, ma piuttosto al concetto di rischio. E qui sorge spontanea una domanda: rischio di cosa? Di default? Friedman sosteneva che sono gli squilibri del debito a determinare il rischio, ma osservando la solida struttura economica e istituzionale di un Paese, e di conseguenza dell’Europa, non riesco a individuare tali rischi. È per questo che ritengo l’accento sul rating un errore derivante da questa misconcezione.”

Concludendo, Peirone ha sottolineato: “Questa riforma rappresenta un’opportunità fondamentale. Dobbiamo avvicinarci con spirito critico, ma costruttivo, per plasmare un’Europa forte e visionaria.”

Ufficio Stampa
Friedman Institute

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