Si è svolta il 16 luglio, presso il tribunale di Firenze (collegio 2A presieduto dalla dott.ssa Elisabetta Pagliai) la seconda udienza del processo che vede imputata Jeanette A. Fraga per concorso in violenza sessuale.
Jeanette è accusata di avere agevolato i rapporti sessuali tra la figlia, ed il fidanzato della stessa (coimputato che ha scelto il rito abbreviato, e che sarà giudicato a novembre).
La ragazza, cittadina fiorentina, dichiarata interdetta dal 2016 ed affidata ad una tutrice esterna alla famiglia, è stata collocata in una struttura psichiatrica contro la sua volontà, drasticamente limitata nell’esercizio della libertà personale, allontanata dai familiari (i genitori, un fratello ed una sorella).
Secondo la Procura di Firenze, la figlia di Jeanette, non è in grado di esprimere validamente un consenso ad un atto di natura sessuale (foss’anche, come nel caso di specie, compiuti con il compagno, dai dieci anni tale).
L’associazione Radicale “Diritti alla Follia” (il cui tesoriere, Avv. Michele Capano, membro del Consiglio Generale del Partito Radicale, è l’avvocato di Jeanette) ha inaugurato il 2 di luglio un “presidio” (dinanzi al Tribunale di Firenze, che ha visto la partecipazione di Alessandro Bertoldi, Alessandro Ortombina e Pietro Pipi dell’Istituto Milton Friedman), e che accompagnerà tutte le udienze di questo processo.
Si tratta di un processo emblematico del livello della non consapevolezza istituzionale delle prerogative riconosciute ai portatori di disabilità psicosociali , anzitutto dalla Convenzione Onu per i Diritti delle Persone con Disabilità (CRPD) del 2006, legge in Italia dal 2009.
All’udienza:
1) la difesa ha posto la questione preliminare della competenza per connessione del Tribunale di Genova. L’imputata, infatti, ha presentato un esposto a Genova documentando la consapevolezza, da parte di magistrati del tribunale di Firenze che si erano occupati della ragazza (in particolare il giudice tutelare ed il pm), dei rapporti sessuali della stessa: dunque se processo deve esservi per un simile capo di imputazione, esso deve coinvolgere anche loro ed essere celebrato a Genova per la competenza sui reati dei magistrati operanti all’interno della corte d’appello di Firenze;
2) la Giudice Serafina Cannata, membro del collegio, ha verbalizzato la sua richiesta di essere autorizzata ad astenersi al Presidente del Tribunale di Firenze. Questo in rapporto all’esposto presentato, in quanto la Giudice si era occupata di Jeanette Fraga in altro procedimento, ed in questo era emerso il fidanzamento di Yaska senza che alcuni scese da ridire in merito;
3) la Presidente Pagliai ha dato conto della richiesta di registrazione del processo da parte di Radio Radicale, chiedendo di esprimersi a riguardo. L’imputata ha aderito alla richiesta, evidenziando l’importanza di propiziare l’attenzione dell’ opinione pubblica su un processo in cui è in gioco il diritto fondamentale all’ intimità sessuale dei pazienti psichiatrici, ed in cui si paventa il
Coinvolgimento di magistrati nella responsabilità penale. Il Pm e la parte civile costituita (cioè la tutrice di Yaska) si sono riservati di fare conoscere le proprie determinazioni alla Corte.
Tutte e tre queste questioni saranno sciolte all’udienza di rinvio: 22 dicembre 2021, alle ore 10.30.
Cristina Paderi, segretaria dell’ associazione Diritti alla Follia, presente al presidio, ha dichiarato: “saremo qui anche il 22 dicembre per continuare ad urlare quanto sia semplicemente aberrante che si ritenga di mettere in discussione il diritto all’intimità sessuale di ogni essere umano, al di là delle condizioni di disagio psichico vissute. Siamo all’età della pietra, in questo senso, e si criminalizzano, invece di considerare benemeriti, coloro che aiutano e condividono l’espressione di questa cruciale dimensione della personalità dell’ individuo”.
La vicenda è stata narrata dalla trasmissione televisiva “Le iene”, che ne ha fatto materia di due servizi, disponibili ai seguenti link:
https://www.iene.mediaset.it/video/yaska-la-schizofrenia-e-il-dramma_1024224.shtml
https://www.iene.mediaset.it/video/yaska-costretta-all-aborto-perche-schizofrenica_1031173.shtml
https://www.facebook.com/events/338069837944409?ref=newsfeed
Articolo a cura dell’Associazione radicale “Diritti alla follia”. FOTO di Irene Angelino