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Anche a Vercelli si è verificato l’errore di pensare che il gioco non rientri tra le attività naturali dell’uomo. Basta con il proibizionismo sul gioco anche attraverso regolamentazioni orarie sbagliate che non servono a combattere il Gap”.

Lo sottolinea Cesare Guerreschi, presidente della Società italiana intervento patologie compulsive, nel suo intervento al convegno “Vercelli: il Gioco d’azzardo una sfida complessa”, organizzato in collaborazione con l’Istituto Milton Friedman e con il patrocinio dello Studio Cardia & Cardia e dell’Associazione La Sentinella, oggi, 16 aprile, a Vercellifiere.

“Le uniche attività veramente importanti da promuovere per contrastare il gioco patologico sono formazione, informazione e prevenzione, continueremo a ripeterlo in tutta italia. Attività che vengono fatte davvero troppo poco”, prosegue Guerreschi.

Gli fa eco il professor Andrea Maria Villotti, direttore dell’istituto Friedman. “Nel 1919, il giorno dopo l’entrata in vigore del proibizionismo negli Usa la vendita degli alcolici è raddoppiata. Si può sbagliare anche a Vercelli e in Italia considerando che a suo tempo negli Usa a farlo furono gli uomini più intelligenti. A Bolzano a 4 anni dalla riforma sul gioco i giocatori sono più che raddoppiati grazie al proibizionismo, a Trento senza norme troppo restrittive sono scesi. La politica guardi i numeri e corregga il tiro”.
“Anche la politica italiana può sbagliare sul gioco promuovendo il proibizionismo, l’importante e che lo capisca quanto prima perché certe misure, come quelle adottate qui possono essere dannose e non utili per i cittadini”, conclude il direttore dell’Istituto Milton Friedman.
Nonostante gli enti locali proseguano sulla strada del proibizionismo con restrizioni, non esiste ancora nessuno studio che sostenga che le misure adottate siano giuste e utili. Anzi, in molti affermano il contrario sul Gap”.
A dichiararlo è il legale esperto di gaming Geronimo Cardia nel suo intervento al convegno.

L’avvocato poi punta l’attenzione sulla regolamentazione sul gioco vigente nella città piemontese. “La delibera del Comune di Vercelli sostiene di voler tutelare i minori, ma per farlo é sufficiente applicare la legge. Nell’era in cui il minore può accedere semplicemente via web all’offerta di gioco illegale”.

“Amministrazione di Vercelli e opposizione hanno scritto una delibera e poi un’ordinanza sugli orari delle attività di gioco sbagliate, prive di motivazioni scientifiche. Non c’é neanche una perizia. Sulle fasce orarie di gioco abbiamo fatto degli studi: l’interruzione del gioco da sola aumenta soltanto la compulsività del giocatore come ci dice l’Università di Sidney. Inoltre le imprese non possono sopravvivere con 8 ore di attività”, conclude Cardia.
“Siamo disponibili a ridiscutere la questione gioco al tavolo instaurato presso il Comune con le associazioni di categoria e gli operatori per trovare una soluzione condivisa”.
Lo afferma l’assessore al Patrimonio del Comune di Vercelli, Mario Cometti, in un messaggio inviato al convegno di oggi.
I relatori accolgono tutti con entusiasmo il messaggio dell’Assessore, ringraziando lui e la Giunta per la riapertura della discussione su un tema così importante e auspicando si possa presto lavorare tutti assieme a un regolamento più utile ed equo.

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